22 dicembre 2022, Festa della Luce!
Un pensiero per celebrare la festa della Luce
Il 22 dicembre è il primo giorno in cui la Luce ricomincia a crescere sulle tenebre.
Tutte le culture spirituali, di tutto il mondo celebrano da sempre questo importante avvenimento, che si è compiuto stanotte. Da stanotte la Luce ricomincia a crescere, dentro di noi, fuori di noi.
Celebriamola allora, preparandoci a creare un 2023 di Luce, gioia, verità, realizzazione, leggerezza, felicità, condivisione per noi, la nostra famiglia, la comunità in cui viviamo. Abbiamo superato anni terribili, in cui mai avremmo pensato di vedere tanto orrore e tanta bruttezza, ma è finita, siamo qui, siamo andati avanti e ora siamo di nuovo dal lato benevolo della vita.
È in questi momenti che possiamo raccogliere le nostre forze dentro di noi per esplodere con un grande salto verso ciò che siamo, verso la nostra Luce. Lasciamola crescere, lasciamola dilagare ovunque, lasciamola illuminare la nostra strada, i nostri pensieri e lasciamole scaldare il nostro cuore e delle persone con cui parliamo e ci rapportiamo ogni giorno. Abbiamo 6 mesi davanti in cui mettere le fondamenta del nostro futuro, un futuro sempre più a misura tua, a misura di essere umano.
Hai 6 mesi, per mettere le fondamenta di progetti che continueranno a crescere anche se le tenebre ricominciano a crescere.
Hai sei mesi davanti, per diventare ciò che sei veramente nella tua parte migliore, 6 mesi per individuarti come dice C. G. Jung.
Sei mesi per costruire e poi altri 6 mesi per vedere i tuoi frutti maturare e dare semi e dai semi altre piante e fiori e frutti. Hai sei mesi davanti per vivere ancora più profondamente, con più passione, più fede e più entusiasmo.
E poi ti rilasserai e vedrai ciò che hai seminato germogliare e porre le basi di progetti ancora più ambiziosi e luminosi e caldi. Per te e per questo mondo. E come sarà il 2024, ancora più meraviglioso del 2023 e cosi anno dopo anno si può compiere la tua trasfigurazione, da Essere Umano, a Essere Solare.
Un abbraccio di Luce a tutti.
A presto,
Alessandro D’Orlando